"Bellezza, Storia, Arte e Simbologia delle Pietre Preziose - La settima Gemma"
Cut, taglio
Come introdotto precedentemente, la classificazione del diamante è ormai da anni basata sulle famose quattro "C":
CUT - CLARITY - COLOR - CARAT
TAGLIO - PUREZZA - COLORE - MASSA
Analizziamole, ora, una alla volta, a partire dal taglio.
L'evoluzione del taglio
Il diamante è noto come gemma da oltre duemila anni, ma la prima lavorazione per migliorare gli effetti ottici risale al XIII secolo. Il primo vero taglio del diamante, che segna l'inizio dell'evoluzione che porterà al moderno taglio a brillante, è il taglio a punta chiamato così dalla forma del cristallo lavorato. Nel 1400 compare il taglio a tavola, seguito dal taglio a faccette nel XV secolo e l'introduzione della mola da taglio, che permette di creare un numero sempre maggiore di faccette.Nel XVI secolo si arriva al taglio semplice antico con 18 faccette e al taglio Mazzarino nel 1650 caratterizzato da 34 faccette. Alla fine del XVII secolo, Il famoso tagliatore veneziano Vincenzo Peruzzi, elabora un taglio a 58 faccette e, anche se la cintura non è ancora perfettamente rotonda, ci avviciniamo sempre più all'attuale taglio a brillante.
Il taglio a brillante
Il moderno taglio a brillante deriva dal cosidetto taglio antico del 1910.
Le caratteristiche del taglio a brillante sono: la corona a tavola con almeno 32 faccette e il padiglione con almeno 24 faccette. La denomizione "Brillante", senza aggiunte, può riferirsi solo a diamanti rotondi con almeno 57 faccette. Naturalmente, il diamante può essere tagliato anche in altri modi più fantasiosi, come ad esempio a cuore, a goccia, a cuscino, ecc. Il taglio si decide in base alla forma del grezzo e alla posizione delle inclusioni.
Fatta chiarezza sulla prima "C"... ne "L'ottava Gemma" parleremo della PUREZZA.